venerdì 26 gennaio 2018

Castello del Drosso



Antico insediamento rurale (grangia) cistercense sulle rive del torrente Sangone al confine con Beinasco, alle dipendenze dell’Abbazia di Staffarda, passò sul finire degli anni Trenta del Trecento alla famiglia dei Vagnone che la fortificò innalzandovi una residenza turrita, dando così origine al cosiddetto castello del Drosso. A pianta quadrata, in mattoni a vista, con tre piani fuori terra, raccolto attorno ad una corte chiusa e completato dalle canoniche quattro torri angolari, l’apparenza attuale del complesso è l’esito di reiterate trasformazioni successive che tuttavia non hanno tolto al suo involucro esterno il carattere di fortificazione. In realtà, il palazzo presentava due sole torri verso nord, mentre quella all’angolo sud-est è il campanile della cappella che serviva la comunità rurale insediatasi ai margini del castello, forse retaggio della precedente condizione di grangia monastica. Frazionato in quattro parti nel 1496 e condiviso fra più proprietari, fino al 1539 quando il conte Gugliemo Gromis di Trana riuscì ad acquisirne la maggior parte, il castello smise la sua funzione di fortezza per diventare una dimora gentilizia per il soggiorno delle famiglie nobili che frequentavano l’attigua reggia ducale di Mirafiori. Il loggiato costruito sulla fronte occidentale, all’ultimo piano, ne è probabilmente la traccia esteriore più evidente. Passato interamente in mano ai Gromis nel 1860, fu oggetto di un comprensivo progetto di restauro di ispirazione romantica e medievalista.



 Informazioni:
Strada privata al confine tra via G. Falcone e Strada del Drosso


by Miriam  L.e GiorgiaD.