Il Monte San Giorgio, elevandosi con i suoi 837 metri sulla piana
sottostante, rappresenta la propaggine più avanzata della catena alpina
occidentale verso la pianura torinese. L'area ha un importante valore
storico-culturale poiché porta i segni delle remote civiltà che
l'abitarono. Nei pressi della vetta sono infatti state scoperte alcune
decine di coppelle incise nei massi e sulla cima si erge una cappelletta
dell'XI secolo, oltre ai resti di un'antica cisterna per la raccolta
dell'acqua piovana e di un monastero.
Le favorevoli condizioni climatiche che caratterizzano le pendici del
Monte San Giorgio hanno agevolato fin dall'antichità l'insediamento
umano; i primi reperti risalgono all'VIII secolo a.C., più consistenti
sono le testimonianze di epoca romana. Il costone che dalla cima scende
verso sud ospita i più importanti insediamenti storici: le rovine del
Castello del Gran Merlone sono di epoca longobarda; un altro Castello
iniziato nel XVI secolo non fu mai completato; il Castello dei Nove
Merli è tuttora abitato. Questi Castelli facevano parte di un complesso
sistema fortificato di cui rimangono le tracce delle mura e che
dovevano comprendere nella parte più bassa due complessi difensivi. Il
centro abilitato di Piossasco (Bourgià), a una ventina di Km. da Torino, conserva riconoscibile l'antico
tessuto urbano costituito da edifici rurali, mulini, cappelle, ville
circondate da parchi.