Antico insediamento
rurale (grangia) cistercense sulle rive del
torrente Sangone al confine con Beinasco, alle dipendenze dell’Abbazia di
Staffarda, passò sul finire degli anni Trenta del Trecento alla famiglia dei
Vagnone che la fortificò innalzandovi una residenza turrita, dando così origine
al cosiddetto castello del Drosso. A pianta quadrata, in mattoni a vista, con
tre piani fuori terra, raccolto attorno ad una corte chiusa e completato dalle
canoniche quattro torri angolari, l’apparenza attuale del complesso è l’esito
di reiterate trasformazioni successive che tuttavia non hanno tolto al suo
involucro esterno il carattere di fortificazione. In realtà, il palazzo
presentava due sole torri verso nord, mentre quella all’angolo sud-est è il
campanile della cappella che serviva la comunità rurale insediatasi ai margini
del castello, forse retaggio della precedente condizione di grangia monastica.
Frazionato in quattro parti nel 1496 e condiviso fra più proprietari, fino al
1539 quando il conte Gugliemo Gromis di Trana riuscì ad acquisirne la maggior
parte, il castello smise la sua funzione di fortezza per diventare una dimora
gentilizia per il soggiorno delle famiglie nobili che frequentavano l’attigua
reggia ducale di Mirafiori. Il loggiato costruito sulla fronte occidentale, all’ultimo
piano, ne è probabilmente la traccia esteriore più evidente. Passato
interamente in mano ai Gromis nel 1860, fu oggetto di un comprensivo progetto
di restauro di ispirazione romantica e medievalista.
Informazioni:
Strada privata al confine tra via G. Falcone e Strada del Drosso
by Miriam L.e GiorgiaD.